“L’importante risultato ottenuto dall’Italia a Bruxelles invita a cambiare in modo incisivo lo schema su cui si fondano la società e l’economia”. Lo sottolinea, in una nota, la Comunità di Sant’Egidio. “Chiediamo a tutte le istituzioni di non dimenticare che nella fase più acuta della pandemia, il collante che ci ha fatto resistere è stato la solidarietà. È da questo valore che dobbiamo ripartire dando priorità a tutti gli interventi che riguardano le persone più fragili e a rischio. Occorre ricominciare dai cittadini più colpiti dagli effetti economici della crisi e dalle fasce della popolazione che hanno più sofferto per il coronavirus, ad iniziare dai tanti che stanno perdendo il lavoro”.
“Oltre ad un urgente potenziamento del sistema sanitario nazionale”, per la Comunità di Sant’Egidio “occorre ripensare il settore sociale e in particolare i servizi alla persona, agli anziani e ai bambini, assieme al sostegno alle famiglie”.
Inoltre, “occorre puntare sull’ambiente e la green economy sia come mutamento di qualità della crescita che come volano di nuova occupazione”. E, ancora, “occorre ridare nuove e più solide garanzie alle famiglie italiane – importanti punti di riferimento durante la crisi – preservando una qualità della vita che restituisca il futuro alle nuove generazioni”.
Alla luce di una pandemia che “ha rimesso in discussione tante certezze”, conclude la Comunità di Sant’Egidio, “gli italiani devono stringersi assieme in un comune slancio di ricostruzione e di solidarietà con tutti. Non c’è tempo da perdere”.