“Ordine di comparizione dinanzi alla Corte per il sequestratore, e per i complici, di Huma Younus, 15enne cattolica rapita, violentata e forzata al matrimonio e alla conversione all’Islam. La Corte di Karachi (Pakistan) ha riconosciuto la minore età di Huma”: così il tweet della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) in merito alla vicenda di Huma Younus, la giovane cattolica rapita il 10 ottobre scorso a Karachi, in Pakistan, e poi stuprata, convertita a forza all’Islam e costretta a sposare il proprio sequestratore. Il caso era stato archiviato dal tribunale ordinario e così la famiglia si è rivolta all’Alta Corte chiedendo l’applicazione della Child Marriage Act, la legge che vieta i matrimoni con minori entrata in vigore nel 2014 e che prevede il carcere per chi rapisce un minore di 18 anni. Oggi un passo avanti come testimonia il tweet di Acs. A seguire la vicenda è l’avvocata della famiglia, Tabassum Yousaf, con il sostegno della Fondazione Acs, Aiuto alla Chiesa che soffre.
https://twitter.com/acs_italia/status/1285875758058147841?s=09