“Regolamentare la ricerca in modo che non risponda solo a interessi politici ed economici (di pochi), ma possa svolgersi con libertà e responsabilità”. È la proposta di mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, per impedire lo sfruttamento commerciale dei vaccini e per evitare disparità nei trattamenti sanitari, che “devono essere trasparenti e condivisi, in modo che anche i benefici possano essere equamente distribuiti”. In tema di sanità pubblica – afferma Paglia in un’intervista pubblicata sul sito del dicastero pontificio in occasione della pubblicazione del documento “L’Humana Communitas nell’era della Pandemia. Riflessioni inattuali sulla rinascita della vita” – “occorre equilibrare meglio le risorse investite nella prevenzione delle malattie e quelle dedicate alla cura”: “Questo significa puntare non solo sugli ospedali, ma anche sulle reti territoriali, sia per l’assistenza, sia per la l’educazione sanitaria”. Quanto al ruolo da ipotizzare per le organizzazioni internazionali in un mondo post Covid-19, per il presidente dell’organismo pontificio “è indispensabile una organizzazione che possa essere sostenuta da tutti e che coordini le operazioni nella diverse fasi di monitoraggio, di contenimento e di trattamento delle malattie e che consenta una circolazione avvertita delle informazioni”. In questo contesto, conclude Paglia, l’Oms “appare indispensabile, anche se certamente ha avuto delle défaillances: dobbiamo imparare dagli errori e migliorare il suo funzionamento”.