Il coronavirus ha accelerato in modo netto una tendenza già presente nella società giordana, la diminuzione del numero di matrimoni, con il relativo calo della natalità e impatto economico sul settore. Lo riferisce il sito Terrasanta.net che riporta dati ufficiali diramati dal Sisterhood Is Global Institute – Jordan (Sigi), organismo non governativo fondato nel 1984. “Nel biennio 2017-2018 si sarebbero sposate in Giordania più donne che uomini, per l’incidenza, seppure limitata, della poligamia. L’età media per gli uomini è di 32 anni; per le donne, invece, è di 26”. L’Ufficio giordano di statistica “registra da diversi anni un calo dei matrimoni, un aumento dei divorzi e delle seconde nozze. Nel 2017 il numero dei matrimoni registrati è stato di 77.700 – di cui oltre 10mila riguardanti minori tra i 15 e i 18 anni, una delle piaghe che continua ad affliggere il regno hascemita -, una linea di tendenza in costante calo dal 2012. Un ulteriore crollo è avvenuto nel 2018 e nel 2019, con un calo di quasi il 5% l’anno”. Il colpo di grazia a questa costante, drastica diminuzione dei matrimoni lo ha inferto, si legge su Terrasanta.net, il coronavirus. “Al 17 luglio, secondo le statistiche ufficiali, sarebbero circa 1.200 i contagiati e 10 i morti. Ma la paura della pandemia ha determinato anche in Giordania una lunga chiusura e la paralisi di interi settori”. Da metà marzo le domande di registrazioni dei matrimoni presso i tribunali islamici sono state sospese ed è stata introdotta la possibilità di ottenere l’autorizzazione on line. Ma questo non è bastato ad arginare il crollo. Da gennaio al 17 marzo, data del lockdown, erano stati registrati solo 3.640 contratti di matrimonio. Nei restanti giorni di marzo, nessun contratto è stato registrato. A partire da aprile e sino a fine giugno sono state circa 7.100 le pratiche evase tramite le procedure digitali. Secondo i funzionari dei tribunali addetti alle pratiche matrimoniali, nell’ultimo biennio erano state in media 5mila al mese le registrazioni portate a termine. Dall’inizio dell’anno ad oggi, sono state meno della metà. In questi anni la Giordania ha registrato anche una diminuzione ugualmente drastica della natalità: oggi il tasso di fertilità è 2,8, cioè si registrano 2,8 nascite per donna all’anno (negli anni Sessanta le nascite erano 8). La fuga dalle nozze sta avendo un impatto considerevole anche dal punto di vista economico. Oltre al blocco del turismo internazionale, il calo dei matrimoni sta mettendo ulteriormente sul lastrico ristoratori e alberghi. È infatti consuetudine per la festa di nozze (a cui spesso partecipano diverse centinaia di invitati) affittare sale apposite in eleganti hotel. Le norme per il distanziamento sociale, la paura dell’infezione, la pesante crisi economica stanno spingendo i giovani giordani a rimandare a data da destinarsi l’idea di convolare a nozze e di formare una famiglia.