Francia: vescovi su ddl bioetica ed estensione Pma a tutte le donne, legge “ingiusta ed iniqua”. “Che mondo stiamo costruendo?”

Una legge “ingiusta ed iniqua”. Così i vescovi francesi bocciano senza mezzi termini il disegno di legge per la revisione delle leggi sulla bioetica che verrà nuovamente discusso in seconda lettura il 27 luglio in seno all’Assemblea nazionale. Si tratta di un vasto progetto che contiene, tra le misure più importanti, l’estensione della Procreazione medicalmente assistita (Pma) a tutte le donne, incluse single e coppie lesbiche. Il testo di legge è stato già approvato in prima lettura dall’Assemblea nazionale dopo ore di intensi dibattiti. Attualmente, in Francia, la Pma rimborsata dallo Stato è consentita solo per le coppie etero, di qui la volontà di estendere questo diritto. Contro il progetto di legge è sceso in campo anche l’arcivescovo di Parigi, mons. Michel Aupetit: “Ci sono importanti riforme che sono state rinviate e attendono di essere aggiornate”, si legge in una sua dichiarazione rilanciata ieri dalla Cef. “Che urgenza c’è di approvare con forza nel mese di luglio questo insieme di leggi che vanno a toccare la vera essenza della nostra umanità?”.
E sempre ieri pomeriggio a Parigi nella sede della Conferenza episcopale francese, mons. Pierre d’Ornellas, arcivescovo di Rennes e presidente del gruppo di lavoro episcopale sulla bioetica, ha spiegato le sfide e i pericoli insiti nel disegno di legge. Alla conferenza stampa è stata anche presentata una dichiarazione redatta dal gruppo di esperti della Cef e pubblicata in questi giorni da molte diocesi, associazioni e movimenti cattolici. “Che mondo stiamo costruendo? Quale solidarietà vogliamo? Sia per noi che per le generazioni a venire”, chiedono gli esperti della Conferenza episcopale. “La pandemia di Covid-19 ha rivelato la nostra fragilità umana ed economica. La legge sulla bioetica aumenterà la confusione?”. Ma è sulla filiazione e sulla estensione della procreazione medicalmente assistita a tutte le donne, incluse single e lesbiche, il punto su cui insiste la Chiesa cattolica di Francia chiedendo il pieno rispetto della dignità di ogni essere umano fin “dal suo concepimento”. “Come possiamo affermare in modo perentorio che privare deliberatamente un figlio di un padre non è un male per il figlio e rispetta i suoi diritti? Non è giocare con il fuoco imporre legalmente un doppio legame materno che sarebbe quello biologico con una donna e quello gestazionale con un’altra?”. “Stanno cambiando i tempi”, affermano in una nota i vescovi. “Dobbiamo pensare a nuovi progressi che non si realizzeranno però senza una visione comune della nostra umanità”. “I nostri parlamentari hanno una grande opportunità in questo senso”. La Chiesa cattolica in tutte le sue espressioni chiede pertanto ai parlamenti di non lasciarsi sedurre “dalle tecniche che possono condurre a derive eugenetiche”. “Senza una coscienza rinnovata – avvertono i vescovi -, i più fragili saranno sottomessi alla legge del più forte e il progresso rischia di diventare regressione. Ne va del senso della storia e della nostra responsabilità collettiva”.

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