“Salgono a 4 milioni i nuovi poveri che con l’aggravarsi della situazione in autunno saranno costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o soprattutto con la distribuzione di pacchi alimentari”. Lo evidenzia una analisi presentata nel corso dell’assemblea della Coldiretti sugli effetti provocati dalle crescenti difficoltà economiche ed occupazionali causate dall’emergenza coronavirus. “Un problema drammatico che non può essere dimenticato nell’utilizzo delle risorse che arriveranno grazie al Recovery fund”, segnala l’associazione. “Si tratta della punta dell’iceberg delle situazioni di difficoltà con il 38,4% degli italiani che ha risorse liquide disponibili per non più di 3 mesi per spese essenziali come quelle per il cibo o per il riscaldamento”, sottolinea Coldiretti citando l’indagine Isf Bankitalia condotta a maggio dalla quale emerge anche che “il 40% degli individui indebitati dichiara di avere già difficoltà nel sostenere le rate del mutuo”. “Fra i nuovi poveri nell’autunno 2020 – aggiunge la Coldiretti – ci saranno coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche”.
Le situazioni di difficoltà sono diffuse lungo tutta la Penisola ma le maggiori criticità – evidenzia la Coldiretti – si registrano nel Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trova in Campania, il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia ma condizioni diffuse di bisogno alimentare si rilevano anche nel Lazio (10%) e nella Lombardia (9%) dove più duramente ha colpito l’emergenza sanitaria, secondo gli ultimi dati Fead.