“L’accordo raggiunto sul Recovery fund è un’occasione storica, sintomo che esiste un’Europa solida, unita e solidale, che impegna il proprio bilancio per sostenere i Paesi più colpiti dalla crisi. Ora occorre utilizzare al meglio i 209 miliardi per riformare e rilanciare il Paese. Serve un grande piano di sviluppo per rendere l’Italia più competitiva e prevedere interventi a supporto di quei settori maggiormente colpiti dal Covid-19. Dai primi risultati degli stress test che stiamo conducendo al Cnel emerge una situazione molto critica in settori strategici come la logistica, l’agricoltura, la sanità, i servizi pubblici, i trasporti, e drammatica sul fronte turismo”. Ad affermarlo è Tiziano Treu, presidente del Cnel, che aggiunge: “Le risorse che arriveranno costituiscono una grande opportunità per cambiare passo. La progettazione degli interventi pubblici va indirizzata nell’ambito delle indicazioni europee e agganciata ai progetti comunitari, in modo da affrontare strutturalmente le due grandi transizioni in atto, quella digitale e quella ambientale, che attraversano in modo trasversale l’intero sistema produttivo. Il rilancio degli investimenti, pubblici e privati, è il volano decisivo per la ripresa e per il futuro del Paese. Occorre attivare subito i cantieri per gli investimenti già programmati”.
“Il Cnel ha presentato documenti di osservazioni e proposte al Parlamento e al Governo, condivisi con le parti sociali maggiormente rappresentative, con indicazioni precise sugli interventi strutturali e immediati per rilanciare l’Italia. Un piano che non può prescindere nella sua costruzione da un rinnovato coinvolgimento degli attori economici e sociali del Paese nelle sue varie articolazioni. Il Cnel è la sede naturale di confronto delle parti sociali e nei prossimi mesi il nostro impegno sarà quello di rafforzare ulteriormente le nostre attività al fine di garantire supporto al Governo e al Parlamento nella costruzione del Piano di rilancio”, conclude Treu.