“La vera maturità non dipende da reazioni frettolose ed immediate, ma da grandi pensieri positivi, da grandi valori buoni coltivati con pazienza”. Lo ha detto il vescovo di Andria, mons. Luigi Mansi, nell’omelia della messa che ha celebrato ieri nella cattedrale. “La tentazione di risolvere tutto subito con gesti clamorosi e dirompenti è forte – ha aggiunto – e fa parte del nostro modo di pensare che ci fa credere di poter ottenere subito che tutto vada sempre al meglio e così sia eliminata ogni traccia di male”. Richiamando la parabola della zizzania, il presule ha evidenziato che “Gesù, il divino seminatore, ci ricorda che noi tutti siamo un impasto di bene e di male, sempre alla ricerca di frutti di conversione, ma sempre dolorosamente testimoni di sconfitte e di cadute e ricadute”.
Chiedendosi “che cosa cerca in me il Signore”, il vescovo ha risposto così: “Non l’assenza, irraggiungibile, di difetti o di problemi, ma la presenza di quella profezia di pane che sono le spighe”. La prospettiva indicata è quella di “un Dio seminatore che guarda non alla fragilità presente di oggi ma al buon grano futuro, anche solo possibile”.