“Faccio appello perché la famiglia Miroglio tratti e apra subito la cassa integrazione; al sistema imprenditoriale albese perché si metta in gioco nella ricollocazione dei lavoratori; al sistema creditizio e bancario perché sostenga lavoratori e famiglie. Ma sono le istituzioni, soprattutto la Regione, che devono fare la loro parte”. Lo ha detto il vescovo di Alba, mons. Marco Brunetti, che ha incontrato sabato scorso una delegazione di sindacalisti e dipendenti della Stamperia Miroglio di Govone. Ai rappresentanti dei 151 lavoratori, il vescovo ha ribadito la sua solidarietà e si è detto preoccupato per la situazione delle famiglie coinvolte: “Per tutti il lavoro è dignità, che permette sicurezza alle famiglie e progettualità, per cui il problema non è e non deve rimanere solo vostro, ma del sistema-Alba”.
Il presule ha riferito di aver incontrato Giuseppe Miroglio per chiedergli di fare il possibile nella salvaguardia dei posti di lavoro. “Come diocesi, siamo disposti a seguire la vicenda, anche se non abbiamo competenze specifiche. E siamo disposti a venire incontro ai casi di maggiore necessità, come pure a partecipare a un eventuale tavolo tecnico di confronto”. La delegazione ha ringraziato mons. Brunetti per la solidarietà e l’accoglienza. Ha fatto un’ampia panoramica sulla situazione – riferisce una nota della Curia –, “manifestando disagio per come l’azienda ha proceduto nei confronti di lavoratori che, numeri alla mano, hanno uno 0,3% di assenteismo”. “E sono preoccupati perché la loro media di età è sui 52 anni, con scarse possibilità di ricollocamento”. Chiedono pertanto all’azienda che apra un tavolo tecnico e avvii la cassa integrazione senza precondizioni.