Coronavirus Covid-19: la situazione della Panamazzonia sarà discussa nella prima Assemblea mondiale per l’Amazzonia convocata da indigeni e movimenti sociali

Oggi, a partire dalle 15 ora colombiana e 17 ora brasiliana, prenderà il via la prima Assemblea mondiale per l’Amazzonia, uno spazio “autoconvocato” dalle organizzazioni indigene, movimenti sociali, attivisti, di fronte al grave rischio che le popolazioni locali corrono nell’ambito dell’attuale pandemia di Covid-19. Il dibattito dell’assemblea si articolerà in tre grandi filoni, che verranno discussi in modalità virtuale: la pandemia; l’attività mineraria intensiva e il boicottaggio di aziende estrattiviste; le mobilitazioni sociali in difesa dei territori. Mauricio López, segretario esecutivo della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam), ha rivolto un appello a tutti coloro che partecipano all’attività dell’organismo, operatori, volontari e collaboratori, per partecipare all’ evento. Secondo il segretario della Repam, “questo è un momento cruciale della storia, ci troviamo di fronte a una situazione senza precedenti. Questa pandemia ci ha messo in una situazione vulnerabile che non abbiamo mai sperimentato prima”. Inoltre, “rivela e mette e nudo tutte le situazioni di esclusione, disuguaglianza e ingiustizia che avevamo vissuto soprattutto tra le popolazioni indigene e le comunità dell’Amazzonia”. Secondo la Repam ci sono 170 popolazioni indigene colpite, quindi “vogliamo unire le forze come una rete ecclesiale” con il Coordinamento delle organizzazioni indigene del bacino amazzonico (Coica) e del Forum sociale panamazzonico (Fospa).

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