Industria: Istat, a maggio balzo congiunturale per fatturato (+41,9%) e ordinativi (+42,2%) rispetto ad aprile ma resta ampia la perdita tendenziale

A maggio si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, aumenti del 41,9%, segnando un significativo incremento rispetto al mese precedente; nella media del trimestre marzo-maggio l’indice complessivo è diminuito del 33,0% rispetto alla media del trimestre precedente. Anche gli ordinativi destagionalizzati registrano a maggio un balzo congiunturale del 42,2%, che segue la caduta del 31,6% rilevata in corrispondenza del mese precedente, mentre su base trimestrale si rileva un calo del 36,3%. Lo comunica oggi l’Istat diffondendo i dati relativi a “Fatturato e ordinativi dell’industria” per il mese di maggio 2020.
“Il fatturato dell’industria a maggio – spiega l’Istat – risente positivamente del progressivo attenuarsi delle misure di chiusura legate all’emergenza sanitaria e registra un’ampia crescita congiunturale in tutti i raggruppamenti principali di industrie”.
Stando ai dati diffusi, la dinamica congiunturale del fatturato riflette aumenti su entrambi i mercati: +45,7% il mercato interno e +35,2% quello estero. In maniera analoga, l’incremento congiunturale degli ordinativi risente di un più ampio incremento delle commesse provenienti dal mercato interno (+55,9%) rispetto a quelle provenienti dall’estero (+26,2%).
Gli indici destagionalizzati del fatturato mostrano aumenti congiunturali diffusi in tutti i raggruppamenti principali di industrie: i beni strumentali segnano un incremento del 61,1%, i beni intermedi del 42,1%, l’energia del 34,1% e, infine, i beni di consumo del 30,0%.
In termini tendenziali e corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 22 di maggio 2019), il fatturato totale diminuisce del 25,9%, con cali di ampiezza simile nei due mercati (-25,8% il mercato interno e -26,2% quello estero).
Con riferimento al comparto manifatturiero, tutti i settori registrano variazioni negative. Le flessioni sono meno marcate per il settore farmaceutico (-5,1%) e per quello alimentare (-5,8%), molto più ampie nei rimanenti: dall’industria della gomma (-19,9%) fino ai risultati dell’industria dei mezzi di trasporto (-43,7%) e delle raffinerie di petrolio (-53,0%).
In termini tendenziali l’indice grezzo degli ordinativi diminuisce del 34,7% (-34,4% quello interno e -35,2% quello estero, mostrando riduzioni in tutti i settori: i cali meno marcati si registrano nelle industrie farmaceutica (-10,8%) e del legno e della carta (-27,3%), mentre i peggiori risultati si rilevano nei settori tessile e dell’abbigliamento (-46,5%) e dei mezzi di trasporto (-48,3%).

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