“Quello che sta accadendo è motivo di sorpresa, di curiosità e di attesa. Oggi il Risorto si affaccia alla mia esistenza di prete con una nuova vocazione: una chiamata a seguirlo che prevede un lasciare ed insieme è accompagnata da una promessa. La promessa di un centuplo. Ma questo centuplo c’è già! Siete voi. La promessa la vivremo insieme. La promessa del Signore è una Chiesa con una lunga storia sulla quale desideriamo costruire il futuro in una memoria grata (Evangelium Gaudium, 13)”. Lo ha scritto mons. Adriano Cevolotto, vescovo eletto di Piacenza-Bobbio, nella lettera di saluto ai fedeli della nuova diocesi.
Mons. Cevolotto si è rivolto in particolare a “una comunità cristiana e presbiterale segnata dal lutto” riferendosi ai quasi mille decessi (di cui sei tra i sacerdoti) causati dal Covid-19. “Ma allo stesso tempo segnata – ha continuato – e rafforzata dalla testimonianza di carità e di dedizione di tante persone. Il mio saluto va innanzitutto a chi è stato attraversato nella propria carne e nei propri affetti dalla sofferenza e dal dolore”. E poi ha indirizzato un “saluto pieno di sincera gratitudine” al suo predecessore, mons. Gianni Ambrosio, “dal quale raccoglierò la passione per Gesù e il suo Vangelo e il testimone della fedeltà apostolica”. Quindi al presbiterio, ai diaconi permanenti, a coloro che testimoniano in un preciso carisma la vita consacrata, ai fidei donum, ai missionari laici e religiosi, ai giovani “e tra questi ai seminaristi e a quanti stanno dando ascolto a interrogativi vocazionali”, ai genitori, agli sposi e “a coloro che per vari motivi si sentono poco o per nulla partecipi della vita ecclesiale”.
Infine, ringraziando Papa Francesco per la fiducia, mons. Cevolotto ha chiesto una speciale preghiera di intercessione perché “in questi giorni è forte la consapevolezza della sproporzione tra ciò che sono e il compito che mi è affidato”.