“Come mi piacerebbe dire ai giovani, proprio ora, quanto sono fortunati a essere vivi in un momento così illuminante. Molti di noi pensano che tutto tornerà come prima, ma ovviamente non va mai così: tutto cambia sempre, e proprio questo periodo ce lo ricorda con forza. Può ispirarci a riconoscere la nostra capacità di cambiare in meglio. Di fatto è questo che sta succedendo, al momento, con le proteste di massa in tutto il mondo: i giovani stanno combattendo per migliorare le cose”. A parlare, con riferimento alla pandemia Covid-19, è Martin Scorsese, intervistato da p. Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”. Sul numero della rivista in uscita sabato, il regista descrive la sua ansia iniziale per “non sapere nulla”, legata anche all’asma di cui soffre. Poi, dice, “qualcosa… è arrivato. Si è posato su di me e dentro di me. Non so descriverlo diversamente. All’improvviso ho visto tutto da un punto di vista diverso, migliore”. “È divenuto tutto più semplice – racconta – e ho provato un senso di sollievo. E questa consapevolezza mi ha riportato agli aspetti essenziali della mia vita. Ai miei amici e alle persone che amo, alle persone di cui devo prendermi cura. Alle benedizioni che ho ricevuto: ai miei figli, a ogni momento trascorso con loro, a ogni abbraccio, ogni bacio e ogni saluto… a mia moglie, e quanto sono fortunato ad aver trovato qualcuno con cui sono riuscito a crescere e a far crescere insieme una bambina e al tempo stesso… a poter fare il lavoro che amo”. E conclude: “Essere. Respirare. Qui. Adesso. Tutto questo non è grazia?”.