“La pandemia sembra essere diventata un motivo ulteriore di disinteresse, di chiusura e di respingimento. Come se il nostro malessere fosse una scusa buona per chiudere la porta in faccia a quanti, ancora una volta da noi, hanno ricevuto, dopo secoli di soprusi e di rapine, anche il virus che si trova sui barconi”. Lo ha detto, ieri sera, l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nel suo discorso alla città in occasione del Festino di santa Rosalia. Dal presule una forte invocazione alla patrona: “Stasera davanti a te io devo gridare basta: basta con questo egoismo omicida e suicida! Basta con questa miopia! Se il virus non ci ha insegnato che il destino del mondo è uno solo, che ci salveremo o periremo assieme; se la pandemia ci ha resi ancora più pavidi e calcolatori, facendoci credere di poter salvare il nostro posto al sole, siamo degli illusi, dei poveri disperati. Basta con gli stratagemmi internazionali, con i respingimenti, basta con le leggi omicide”.
Nelle parole dell’arcivescovo una forte richiesta alla santa “perché il mare di Palermo, il nostro Mediterraneo, torni ad essere uno spazio di pace e di concordia tra i popoli. Un mare dolce, un mare ospitale”.