Nel corso dell’epidemia da coronavirus, da marzo a maggio in Italia risultano deceduti 40 infermieri, di cui 32 con malattia Covid-19 (positività al tampone), 4 con malattia Covid-correlata (per i quali la patologia virale è stato un fattore favorente) e 4 infermieri (comunque positivi) per i quali la modalità di morte è stato il suicidio. È quanto emerge da una ricerca sui decessi degli infermieri avvenuti in Italia durante la pandemia, realizzata dal Centro studi della Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche (Fnopi) in sinergia con i giovani infermieri dell’Ordine professioni infermieristiche (Opi) di Bari, accompagnata da un approfondimento analitico e di studio dei dati raccolti su scala nazionale.
“Il Coronavirus – spiega la Fnopi – non ha risparmiato neanche il mondo sanitario”; per questo la Federazione “ha deciso di avviare una attenta raccolta dati con l’obiettivo di monitorare la situazione nazionale dei propri professionisti, quantificando il triste elenco di decessi registrati all’interno della professione infermieristica nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 a causa del Covid-19”.
Il numero dei contagiati ha rallentato il suo trend di crescita in concomitanza con la riduzione delle persone positive al virus, “ma è subito apparso lampante – si legge nell’analisi che correda la ricerca – come la carenza dei Dpi, come la mascherina Ffp2, sia stata una delle cause principali di trasmissione dell’infezione tra il personale infermieristico”. “Il bollettino settimanale dell’Iss del giorno 28 aprile – si legge ancora – specifica che tra il personale sanitario i casi di contagio per il 47,4 % riguardano il personale infermieristico, anche se l’area indicata è, come da definizione nei corsi accademici, infermieristico-ostetrica”.