Coronavirus Covid-19: card. Turkson, marittimi vittime della pirateria, “non siete soli, nessuno vi abbandonerà”

“Purtroppo dobbiamo deplorare il fatto che, mentre i marittimi si adoperano, con dedizione e a costo di enormi sacrifici personali, affinché le catene di approvvigionamento continuino a funzionare, alcuni armatori, agenzie di reclutamento e dirigenti senza scrupoli usano la scusa della pandemia per revocare i propri obblighi nei loro confronti, rifiutandosi di garantire i loro diritti lavorativi, salari adeguati e la promozione di ambienti di lavoro sicuri e protetti per tutti”. È una delle conseguenze più drammatiche del coronavirus, denunciata dal card. Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, nel messaggio per la Domenica del Mare, che si è celebrata ieri. Secondo un rapporto, “i primi tre mesi del 2020 hanno visto un aumento del 24% di attacchi e di tentativi di sequestro da parte dei pirati rispetto allo stesso periodo del 2019”. Il coronavirus, quindi, “non ha fermato le rapine a mano armata che continuano ad essere una minaccia per i marittimi aggiungendo ulteriore ansia ed apprensione ad esistenze già sotto pressione per l’incertezza cagionata dal virus”. Tutto ciò, per Turkson, si aggiunge alla “reale minaccia di perdere anche questa precaria forma di reddito, perché per molti significherà la perdita totale di guadagno e l’incapacità di assumersi responsabilità sociali e domestiche, come ad esempio il pagamento delle bollette, l’istruzione delle persone a loro carico e il benessere della famiglia”. Di qui la necessità di “un’opzione preferenziale per i poveri” marittimi, “una scelta a vivere in solidarietà con loro”. È la solidarietà, secondo il prefetto, che deve essere alla base del “nostro atteggiamento nei confronti di questi marittimi, in quanto le persone che non sono povere soltanto perché espongono costantemente la loro vita al pericolo, ma che lo fanno per garantire i movimenti delle merci per una sana economia globale, meritano veramente la nostra stima e la nostra gratitudine”. “Non siete soli, nessuno vi abbandonerà”, assicura Turkson: “I cappellani e i volontari della Stella Maris sono con voi ovunque voi siate, non necessariamente in cima alla passerella ma attraverso una ‘cappellania virtuale’ che si tiene in contatto con voi mediante i social media, sempre pronti a rispondere alla vostra chiamata, a porgere un orecchio compassionevole e a pregare per il vostro benessere e la sicurezza delle vostre famiglie. Essi saranno sempre al vostro fianco, alleviando le vostre preoccupazioni, difendendo il vostro lavoro e i vostri diritti e combattendo la discriminazione”. “Il prossimo mese di agosto l’intenzione della preghiera universale che esprime la grande preoccupazione di Papa Francesco per l’umanità e la missione della Chiesa, è dedicata al mondo marittimo”, annuncia il cardinale: “Tutte le comunità cattoliche del mondo saranno invitate a pregare per tutti coloro che lavorano e vivono del mare, tra cui i marittimi, i pescatori e le loro famiglie”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia