“In ogni ambito dell’agire umano, nella famiglia e nella scuola, nel lavoro e nel tempo libero, ogni cristiano è chiamato a incarnare le Beatitudini con atti concreti e non solo a parole. Perfino nella vita politica e nell’esercizio del potere, il cristiano è chiamato a rendere testimonianza a questo passo del Vangelo”. Lo ha evidenziato, stasera, il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’omelia della Santa Messa celebrata, nella basilica di santa Cecilia in Trastevere a Roma, in occasione della festività di san Benedetto per invocare dal patrono d’Europa la rinascita dell’Italia e del Continente.
Il porporato ha anche ricordato una grande figura del passato a lui molta cara, come Giorgio La Pira, che “ha testimoniato nella sua opera quella che è stata definita la spiritualità delle Beatitudini. O meglio, come è stato scritto, ‘La Pira è riuscito a vivere la politica come la beatitudine di colui che ha fame e sete di giustizia’”. E, ha osservato il presidente della Cei, “questa fame e sete di giustizia è oggi più che mai necessaria. Ed è il requisito essenziale per tutti coloro che si accingono ad operare nella politica”. Per il card. Bassetti, “dopo questo terremoto mondiale provocato dalla pandemia ci troviamo di fronte a un bivio epocale: o noi ricostruiamo il mondo con questa fame di giustizia oppure assisteremo al declino della nostra civiltà come spettatori irrilevanti. Come uomini e donne, cioè, che non hanno più nulla da dire e da dare alla società contemporanea”.
E invece, ha concluso, “abbiamo, come cristiani, molto da annunciare e da fare per il nostro tempo. Dobbiamo annunciare la ‘verità sull’uomo’, come amava dire Giovanni Paolo II, e dobbiamo impegnarci per l’unità della famiglia umana e l’unità della Chiesa. Di fronte al rischio di una crisi epocale dobbiamo comportarci come San Benedetto: pregare e lavorare per la rinascita del nostro Paese, del nostro continente e della nostra civiltà”.