Nella giornata in cui si celebra San Benedetto quale patrono d’Europa, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ha celebrato la messa nel centro di comunità della Madonna delle Grazie a Norcia, città natale del Santo. “Siamo qui come in una festa di famiglia, separati ma non distanti a causa del Covid-19 – ha detto mons. Boccardo -. Ricordare San Benedetto quale modello da imitare è importante anche in questo tempo difficile della pandemia”. Mons. Boccardo ha ricordato che San Benedetto “ebbe il coraggio di scegliere con determinazione uno stile di vita che non era alla moda, per il quale non si è preoccupato di avere l’approvazione dell’opinione pubblica. Ha scelto con radicalità una vita diversa: ‘saggiamente ignorante e sapientemente incolto’, come ci ricorda S. Gregorio Magno. E non si tratta dell’elogio dell’ignoranza ma di un modo per dire che i criteri ai quali si ispirava Benedetto non erano quelli del suo tempo (ignorante dei costumi delle persone), tanto che la sua incultura è diventata sapienza e la sua vita feconda di frutti”. San Benedetto si è voluto allontanare dalla società, ha proseguito, “per non essere distratto da ciò che era essenziale, alla ricerca delle cose belle che danno senso alla vita. E per far questo ha dovuto scavare nella propria coscienza”. Da qui il parallelismo di mons. Boccardo con le campane riemerse dalle macerie della basilica di San Benedetto qualche giorno fa. Ieri è emerso inoltre “con maggiore chiarezza rispetto al 2017 un affresco medievale raffigurante la Madonna con Bambino, San Benedetto e un altro Santo. Questo ci dice che le cose belle sono nascoste e che per trovarle bisogna faticare. L’insegnamento è: l’apparenza non basta, non ci dobbiamo stancare di scavare, di andare dentro agli avvenimenti della vita perché è lì che le cose belle sono nascoste. E ciò vale anche per noi”. L’arcivescovo ha anche annunciato che dal prossimo 4 ottobre quattro suore di diversi istituti francescani vivranno a Norcia “per condividere la vita delle persone di questa vallata, offrendo gesti e parole di consolazione e conforto”.