“I Paesi che sono riusciti a mettere sotto controllo l’epidemia hanno adottato una strategia completa, basata sul distanziamento, il tracciamento, i test e i tamponi. E anche se lottiamo contro questa pandemia, dobbiamo preparaci ad epidemie future, ma anche alle sfide del nostro tempo come l’antimicrobicoresistenza, il cambiamento climatico e le disuguaglianze”. A rilanciare le dichiarazioni di Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, ieri in conferenza stampa a Ginevra, è oggi Filippo Anelli, presidente Fnomceo (Federazione nazionale ordini medici e odontoiatri).
“La pandemia di Covid-19 – sottolinea Anelli – non ha cancellato le grandi questioni aperte che riguardano la nostra salute e che la Fnomceo segue con attenzione in tutte le loro implicazioni tramite Commissioni dedicate. Anzi ha messo impietosamente in luce e acuito le disuguaglianze. Ci si è spesso chiesti se, di fronte alla Covid-19, siamo tutti uguali. La risposta è no. Se il virus, di per sé non fa distinzione tra ricchi e poveri, tra persone ‘ordinarie’ e potenti, diversi sono gli strumenti che gli individui e le comunità possono mettere in atto per proteggersi. Ogni strategia di prevenzione e di gestione dell’epidemia dovrebbe quindi tenere presenti i diversi fattori di rischio e di vulnerabilità epidemiologici, economici e sociali”. Di qui l’urgenza di “varare un Piano Marshall che colmi le disuguaglianze di salute, come la Fnomceo propone da tempo. Proprio ora, infatti, la Commissione europea ha messo a disposizione risorse specifiche per la Sanità, ed è opportuno che al ministro della Salute sia attribuito il potere di gestirle a livello centrale, in maniera equa e solidale”.