Sei donne, sei “vite di frontiera”: è dedicato a loro il numero di luglio del mensile de L’Osservatore romano “Donne Chiesa Mondo”. Si tratta di Madeleine Delbrêl, Shalini Mulackal, Lusia Shammas, Shahrzad Houshmand Zadel, Cristina Simonelli, Annalena Tonelli, le cui storie parlano delle frontiere da diversi punti di vista. Un “promemoria” è dedicato, invece, alla vicenda di Margherita Guarducci, l’archeologa che ritrovò le reliquie di Pietro nella basilica vaticana.
La prima è una “frontiera ecclesiale”, quella di Cristina Simonelli, che racconta del suo impegno per Rom e Sinti tanto da vivere con loro in un campo. La seconda presentata dal mensile è una “frontiera teologica”: suor Shalini Mulackal, prima donna a presiedere l’associazione nazionale dei teologi indiani, racconta l’esperienza fatta con i suoi studenti di teologia che porta a visitare gli slum più poveri. “La figlia musulmana di Francesco” è il titolo di un altro articolo che conduce a “frontiere spirituali”. Shahrzad Houshmand Zadel si racconta e parla delle teologie islamica e cristiana. Sotto la testata di “frontiere religiose” trova spazio la storia di Lusia Shammas, nata in Iraq e moglie di un sacerdote caldeo. Naturalizzata cittadina elvetica, dal 2017 è cappellano militare dell’esercito svizzero. Capace di attraversare ogni confine è Annalena Tonelli, raccontata sotto la voce “frontiere umane”: presta da 34 anni il suo servizio per gli ultimi, poveri e ammalati, in Somalia. Infine, le “frontiere ideologiche”, varcate da Madeleine Delbrêl con il suo apostolato nella periferia operaia di Parigi, una vera e propria “missione nella città marxista”.
Infine, un focus su alcune “foreste silenziose”, quelle di Messico, Mozambico e Venezuela.