La rappresaglia di Trump per la decisione dell’Unione europea di chiudere le frontiere ai cittadini americani a partire da oggi potrebbe alimentare la guerra commerciale in atto con gli Stati Uniti, che hanno appena pubblicato la lista definitiva dei prodotti e dei Paesi europei sotto esame per nuovi dazi che per l’Italia riguarda un valore dell’export di 3 miliardi, pari ai 2/3 delle spedizioni agroalimentari totali e si estende tra l’altro a vino, olio e pasta Made in Italy oltre ai formaggi e salumi che sono stati già colpiti. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento alle possibili ritorsioni Usa dopo l’esclusione dalla lista dei 14 Paesi autorizzati ad entrare in Europa per l’emergenza coronavirus. Gli Stati Uniti – sottolinea la Coldiretti – minacciano di aumentare i dazi fino al 100% in valore e di estenderli a prodotti simbolo del Made in Italy, dopo l’entrata in vigore il 18 ottobre 2019 delle tariffe aggiuntive del 25% che hanno colpito per un valore di mezzo miliardo di euro specialità italiane come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello. L’export del Made in Italy agroalimentare in Usa nel 2019 è risultato pari a 4,7 miliardi ma – rileva la Coldiretti – con un aumento del 10% nel primo quadrimestre del 2020 nonostante l’emergenza coronavirus. Un conto pesante che si aggiunge alla mancata spesa turistica in Italia dei cittadini statunitensi stimata in 1,8 miliardi nel Belpaese, pari a quasi 1/3 (29%) del totale della spesa totale dei cittadini extracomunitari durante i mesi di luglio, agosto e settembre. “Occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare inutili conflitti che rischiano di compromettere la ripresa dell’economia mondiale duramente colpita dall’emergenza coronavirus”, ha commentato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.