Sempre aperta nel tempo dell’emergenza sanitaria: la Caritas della diocesi di Jesi ha continuato a offrire i servizi, pur con una nuova organizzazione. Hanno lavorato 10 dipendenti, 10 volontari, 4 giovani del Servizio Civile e 2 tirocinanti che, insieme al direttore Marco D’Aurizio, hanno trovato nuove strategie operative. Attraverso le pagine del giornale diocesano “Voce della Vallesina” hanno raccontato, nelle ultime quattro settimane, i servizi svolti e hanno ringraziato quanti hanno contribuito. Le istituzioni, le associazioni cittadine, la Protezione Civile, la Croce Verde, la Croce Rossa, esercenti commerciali, imprenditori, privati hanno costituito un movimento di aiuto che ha permesso di far arrivare un sostegno alle tante persone seguite. All’Emporio hanno organizzato la consegna a domicilio da inizio marzo ed ora sarà riaperto su appuntamento. La cucina ha preparato i 20 pasti da asporto giornalieri, sia il pranzo sia la cena, consegnati all’esterno in tarda mattinata per il consumo a casa. Inoltre ha provveduto a fornire i pasti per i 12 ospiti della Casa delle Genti e per i 4 ospiti della Casa di seconda accoglienza. In questo tempo tutti gli operatori sono stati coinvolti nel percorso di formazione “Aiuta chi Aiuta”, grazie al coordinamento regionale della Caritas, anche per progettare la riapertura. Nella mattina del 3 giugno il direttore D’Aurizio e gli operatori Matteo Donati, Mariangela Boiani e Letizia Taccaliti hanno incontrato i giornalisti e le giornaliste della città per raccontare questi mesi e condividere le tante esperienze che li hanno visti protagonisti, in uno sforzo quotidiano sempre crescente per rispondere alle tante nuove necessità di chi si è rivolto alla Caritas. Un pensiero è stato dedicato ai carcerati, per i quali sono stati sospesi tutti i progetti di inserimento sociale e di incontri con i familiari.