Coronavirus Covid-19: Brasile, Rodrigues (etnia Sateré Mawé) al Sir, “inadeguata per gli indigeni l’ala dell’ospedale di Manaus riservata a loro”

(foto Siciliani-Gennari/SIR)

“È vero che a Manaus esiste un’ala di un ospedale riservato ai pazienti indigeni, ma è stato firmato un protocollo insufficiente, inadeguato rispetto alle esigenze diversificate delle culture indigene”. Lo afferma Marcivana Rodrigues Paiva, leader indigena dell’etnia Sateré Mawé, attiva nella pastorale indigena dell’arcidiocesi di Manaus e nel Consiglio indigenista missionario (Cimi), uditrice al recente Sinodo per la Panamazzonia. Proprio alcuni pazienti della sua etnia, secondo quanto denunciato da alcuni media locali, non sono stati accettati dall’ospedale, nei giorni scorsi. “La città di Manaus sta gestendo con grandi difficoltà l’assistenza agli indigeni. Qui ci sono pazienti che abitano in città e coloro che vengono da fuori, da territori indigeni come Sao Gabriel da Cachoeira. Mancano medici con preparazione specifica e personale in grado di rapportarsi in modo adeguato con le varie popolazioni”.
Più in generale, “noi indigeni siamo molto preoccupati. Gli ospedali di Manaus lavorano a pieno regime, tutti i posti letto di terapia intensiva sono qui, tutto è concentrato in città e non sempre è possibile ricoverare i pazienti che vengono dalle regioni circostanti. Nel frattempo la pandemia è arrivata all’interno, nei nostri territori sacri, all’interno dell’Amazzonia, dove non esistono strutture sanitarie”. La leader indigena ribadisce: “Sono mancati un’adeguata preparazione della popolazione indigena a questa emergenza e una corretta precauzione”. Oltre a questo, è sempre più difficile rispettare la quarantena, per queste popolazioni che sono abituate a uscire per procurarsi da vivere o per produrre semplici oggetti artigianali”. Così, all’insicurezza sanitaria, si aggiunge l’emergenza alimentare. Tuttavia, non sono mancate donazioni e iniziative di solidarietà, soprattutto da parte della Chiesa, dello stesso arcivescovo di Manaus, dom Leonardo Steiner: “La Chiesa, qui a Manaus, ci ha molto appoggiato, è stata vicina agli indigeni che si trovavano senza possibilità di assistenza, si è trattato di un aiuto molto importante. Al tempo stesso, c’è una presenza che dà importanza al nostro essere indigeni e alla nostra cultura, attraverso organismi come il Centro indigenista missionario”.

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