È partito nella serata di ieri, domenica 7 giugno da Bruxelles, il primo di tre aerei nell’ambito del ponte umanitario dell’Ue verso la Repubblica democratica del Congo (Rdc), che trasporteranno 170 operatori umanitari di 41 agenzie umanitarie e 40 tonnellate di forniture umanitarie essenziali per aiutare il Paese a far fronte ai bisogni endemici e ora anche alla pandemia di coronavirus. Sull’aereo sono saliti anche Janez Lenarčič, commissario europeo per la gestione delle crisi, Philippe Goffin, ministro belga degli Affari esteri e della Difesa e Jean-Yves Le Drian, ministro francese dall’Europa e dagli Affari esteri che hanno collaborato in questa missione. Il Congo sta ancora lottando per fermare l’undicesima epidemia dell’ebola, che secondo dati Oms ha contagiato circa 3.500 persone e ne ha uccise 2.280, con una mortalità del 66%, e ora si confronta anche con il Covid-19 che – sempre secondo l’Oms – a oggi ha contagiato oltre 4mila persone. A Kinshasa, i leader europei incontreranno il presidente Félix Tshisekedi e i rappresentanti delle organizzazioni umanitarie e della società civile nella capitale e a Goma. “Superare il coronavirus a lungo termine significa lavorare insieme, in particolare con i Paesi africani che sono i nostri principali partner” ha spiegato Lenarcic. “È nel nostro comune interesse lavorare in uno spirito di solidarietà”. I finanziamenti umanitari dell’Ue per i più vulnerabili nella Rdc ammontano a un totale di 40,83 milioni di euro in questo 2020.