Nel 2019 l’aiuto pubblico allo sviluppo dell’Unione europea è stato di 75,2 miliardi di euro (erano stati 74,9 i miliardi devoluti in aiuti nel 2018). L’Ue con i suoi Stati aderenti resta così prima nella classifica di Paesi e organizzazioni internazionali erogatori di aiuti con una percentuale del 55,2% del totale di aiuti tra i Paesi membri del Comitato di assistenza allo sviluppo (Dac) dell’Ocse. Al secondo posto ci sono gli Usa, con 30,9 miliardi di euro e quindi il Giappone con 13,9 miliardi di euro. I dati emergono dalla decima Relazione annuale del Consiglio dell’Ue adottata oggi. Gli aiuti dell’Ue hanno rappresentato lo 0,46% del reddito nazionale lordo dell’Ue, contro la media dello 0,21% degli altri Paesi. L’obiettivo è di fornire entro il 2030 aiuti pari allo 0,7% del reddito nazionale lordo, soglia che già quattro stati Ue hanno raggiunto nel 2019 (Danimarca, Lussemburgo, Svezia e Regno Unito). L’Italia è allo 0,24%. Raggiungere l’obiettivo dello 0,7% è tanto più necessario “alla luce della crisi che la pandemia Covid-19 ha innescato”, dice il Consiglio nella sua relazione. “L’assistenza dell’Ue continua a svolgere un ruolo cruciale nel finanziamento globale a disposizione per aiutare i Paesi partner a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile”.