Scuole paritarie: associazioni a governo, “riapertura a settembre sia praticabile e sostenibile. Subito misure di sostegno. Per materne sperimentazione”

Foto Calvarese/SIR

“Quando si riaprirà a settembre; come si intende riaprire; per quanto tempo si ipotizzano soluzioni provvisorie/transitorie per ritornare gradualmente alla quotidianità interrotta dal Covid-19?”. A queste domande Luigi Morgano, segretario generale Fism, Federazione che raggruppa oltre novemila asili nidi e materne in Italia, chiede risposte rapide. Ieri sera si è svolto l’incontro in streaming del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, e della ministra dei Trasporti e delle infrastrutture, Paola De Micheli, con i rappresentanti di Regioni, Enti locali, sindacati, genitori, studenti, associazioni paritarie: una riunione tutta dedicata al mondo della scuola che – ha affermato Azzolina – “sta mobilitando risorse pari a quattro miliardi di euro e ha come obiettivo la ripresa delle attività settembre in presenza”. All’incontro, a portare la voce di Agorà della parità, ovvero le principali federazioni e associazioni della scuola pubblica paritaria italiana (a partire da Fism, Fidae e Cdo), è stato Morgano. “Riaprire le scuole a settembre nelle migliori condizioni – ha spiegato – esige di non lasciare margini a non voluti equivoci interpretativi, nonché una collaborazione solidale tra tutte le scuole e le istituzioni”. La riapertura “deve essere praticabile e sostenibile sia sul piano organizzativo, che su quello gestionale ed economico, per la copertura degli incomprimibili costi aggiuntivi che saranno determinati dalle necessarie, imprescindibili misure di sicurezza sanitaria: personale, presidi sanitari e igienizzazione, interventi strutturali”. Per il segretario Fism “non si possono caricare ulteriori oneri economici sulle famiglie” degli alunni delle scuole paritarie; “le misure necessarie di sostegno vanno assunte ben prima di settembre da Governo, ministeri e Parlamento. Diversamente non poche scuole saranno costrette, loro malgrado, a non riaprire, a partire dalle scuole dell’infanzia”. Da Morgano la richiesta che le realtà rappresentante nel collegamento di ieri sera con Palazzo Chigi vengano chiamate a far parte del Gruppo di lavoro incaricato della stesura delle Linee guida. Per quanto riguarda il versante dell’infanzia, ha auspicato una “immediata sperimentazione, attraverso una campionatura di scuole, rappresentativa del più ampio contesto italiano, ovviamente, autorizzata, definita e titolata, con adeguata copertura per i costi. Una sperimentazione che, nell’ambito dello 0-6 anni veda presenti anche i servizi educativi”.

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