Condividere l’appello di alcuni politici al Governo italiano ad “intervenire sul Governo ucraino per consentire l’adozione dei bambini abbandonati in Ucraina per dare loro una famiglia, nel rispetto delle leggi dello Stato Italiano e di quelle sulle adozioni internazionali”. Questo, sostiene in un’intervista al Sir la presidente nazionale del Movimento per la vita Marina Casini, il primo passo per contrastare il fenomeno della maternità surrogata, tornato prepotentemente alla ribalta dopo la diffusione delle immagini choc di decine di neonati in attesa dei genitori-acquirenti in un albergo di Kiev, e uscire “dalla logica della genitorialità come affare di mercato”. Tuttavia, avverte, “non è sufficiente dire dei ‘no’ ma è necessario proclamare dei ‘sì’ superando il male con la forza persuasiva del bene”. Per Casini “occorre promuovere una visione antropologica che faccia leva sulla bellezza di ciò che è vero e giusto in ordine alla vita umana, alla maternità, alla famiglia, alla meraviglia dell’esistere come figli generati e non commissionati” e tutti siamo responsabili, credenti e non credenti, “perché la questione riguarda tutti”. L’invito, infine, a prendere sul serio le parole di San Giovanni Paolo II, di attualità disarmante, nell’ “Evangelium vitae”: “Urgono una generale mobilitazione delle coscienze e un comune sforzo etico, per mettere in atto una grande strategia a favore della vita”.