“I costi dei dispositivi salvavita, come quelli di protezione individuale, le mascherine usa e getta e le bombole di ossigeno sono alle stelle in Yemen, lasciando milioni di persone esposte al Coronavirus con pochi mezzi per essere curati o per proteggersi contro la rapida diffusione del virus mortale nel Paese”. Lo denuncia Save the Children, segnalando che “il prezzo delle mascherine usa e getta è aumentato in tutto il Paese da circa 10 riyal (quasi 0,02 dollari) per unità a 300 riyal (0,5 dollari), un aumento di trenta volte”. Mentre per quanto riguarda una maschera professionale N95, “il prezzo può arrivare fino a 5.000 riyal (circa 8 dollari)”. Costi che rendono l’acquisto di questi articoli salvavita “una sfida non solo per gli individui ma anche per le organizzazioni umanitarie”. “In un Paese in cui gli stipendi degli operatori sanitari variano da 83 a 250 dollari mensili e il reddito medio è di circa 120 dollari al mese, una maschera monouso sta diventando un oggetto di lusso – evidenzia l’ong -. Molte strutture sanitarie hanno riferito che il personale non si è presentato al lavoro per mancanza di dispositivi di protezione individuale e alcuni ospedali hanno addirittura chiuso perché si trovavano di fronte a una carenza di personale. Questa nuova sfida finanziaria potrebbe spingere più operatori sanitari a smettere di lavorare e le strutture sarebbero costrette ad allontanare i pazienti”. Secondo Save the Children, il prezzo delle bombole di ossigeno vuote, ad Aden, per unità, è aumentato da 50 dollari pre-epidemia ai 160 attuali. “Molte cliniche comunitarie e strutture sanitarie non sono in grado di permettersi nuove bombole. A livello nazionale, ci sono meno di 12.000 bombole disponibili per una popolazione di quasi 30 milioni di persone”.