Riaperta al pubblico dopo il lockdown già dal 20 maggio scorso grazie all’impegno di tutto lo staff del Museo diocesano di Padova, la mostra “A nostra immagine. Scultura in terracotta del Rinascimento. Da Donatello a Riccio” nelle Gallerie di Palazzo vescovile, viene ora prorogata sino al 27 settembre. Il protocollo di visita appositamente studiato sulla base delle Linee guida regionali sulla riapertura al pubblico di musei, archivi e biblioteche, prevede l’accesso contingentato, la sicurezza dei locali, la possibilità anche di visite guidate in piccoli gruppi garantendo il distanziamento sociale, la necessità di indossare mascherina e guanti e di sottoporsi al controllo della temperatura corporea. La mostra osserverà un orario necessariamente ridotto: giovedì e venerdì dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. La segreteria della mostra è operativa telefonicamente al numero 049 8226159 (o via email info@museodiocesanopadova.it), per dare tutte le informazioni al pubblico e raccogliere.
“La mostra è il frutto di un progetto di restauro e di una campagna di ricerca che ha portato anche interessanti novità tra cui il ruolo centrale di un plasticatore di origine cremasca, Giovanni de Fondulis e la vivacità della sua bottega padovana, rimasta attiva per oltre un ventennio nella seconda metà del Quattrocento”, spiega una nota. “Ma la mostra ha portato anche nuove scoperte, tra cui la Madonna del monastero della Visitazione, che dopo la rimozione delle integrazioni ottocentesche e delle pesanti ridipinture, si è rivelata un capolavoro della tarda attività di Giovanni de Fondulis, e nuove attribuzioni, come la paternità a Pietro Lombardo, da parte dello studioso Francesco Caglioti, della Madonna proveniente dal Museo del Bargello, precedentemente attribuita a Antonio di Chellino”.