La riunione annuale tra le presidenze del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa) e della Comece (Commissione degli episcopati dell’Unione europea) si è tenuta ieri (nella foto, i partecipanti in videoconferenza) con un particolare focus sull’impatto della pandemia Covid-19 sulla vita quotidiana nella Chiesa e nelle società europee, oltre che sul contributo della Chiesa Cattolica a “una giusta ripresa che non lasci indietro nessuno”. Al centro del dibattito – riferisce una nota diffusa oggi – è stata posta la situazione della Chiesa in Europa, “unitamente alle prospettive future nel critico contesto legato alla pandemia causata dal virus Sars-CoV-2. Riflettendo sulle possibilità di cooperazione in tale contesto, le due presidenze Ccee e Comece hanno analizzato gli effetti della pandemia sulle nostre comunità civili ed ecclesiali, individuando prospettive per il futuro della vita nella Chiesa in Europa”. “Nel rinnovare la vicinanza della Chiesa a tutti coloro che lottano contro la pandemia – le vittime, le loro famiglie e tutti gli operatori sanitari, i volontari e i fedeli che sono stati e sono in prima linea, prendendosi cura delle persone colpite e portando loro sollievo – i presuli hanno espresso” la loro preoccupazione “per la crisi economica e la conseguente perdita di un numero ingente di posti di lavoro”, auspicando che, in Europa, “si lavori insieme ad una ripartenza che non lasci indietro nessuno”.