“I poveri non si sono potuti ritirare in quarantena e noi di contro, per amore a loro, abbiamo offerto il nostro umile servizio per tutto il periodo molto critico che tutti abbiamo vissuto”. Lo scrive, nella lettera indirizzata a tutti i volontari, il direttore della Caritas di Perugia-Città della Pieve, Giancarlo Pecetti, ricordando l’impegno durante la “fase 1” dell’emergenza Coronavirus. “Sappiamo che molti di voi avrebbero voluto continuare a svolgere il proprio servizio nonostante il Covid-19 – prosegue Pecetti nella lettera ai volontari –, ma le circostanze lo hanno impedito. Con il 3 di questo mese possiamo iniziare una lenta ripresa anche se con tutte le cautele del caso che noi comunque abbiamo sempre rispettato scrupolosamente”. Ricordando che “la Provvidenza non ci ha fatto mancare volontari giovani” ma anche donazioni di “prodotti e denaro”, Pecetti riferisce che sono aumentate le richieste di aiuto. “Non ci è stato possibile rimanere inerti di fronte alle numerose chiamate di aiuto di tanti nuovi disoccupati (aumentate del 35%, 150 famiglie in difficoltà in più rispetto allo stesso periodo del 2019, ndr). Sono persone – evidenzia il direttore della Caritas – che avevano bisogno di cibo, oltre a tutti coloro che tradizionalmente frequentano l’Emporio”. Il suo timore è che “il futuro potrebbe ancora riservarci sorprese se il Governo non riuscirà a far ripartire l’economia e probabilmente dovremo pensare ad accantonare delle risorse di oggi per i momenti che ci aspettano, anche se sappiamo con certezza che mai la Provvidenza ci abbandonerà”.