Ieri il Consiglio di sicurezza nazionale ha dato il via libera in Belgio alle celebrazioni pubbliche dei culti a partire da lunedì 8 giugno e i vescovi del Paese ringraziano in una nota “tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questa ripresa dopo una lunga attesa”. Il governo ha comunicato, nei giorni scorsi, a tutti i responsabili pastorali e agli edifici di culto, le misure di sicurezza che dovranno essere applicate. I provvedimenti sono disponibili sui siti web Cathobel (in francese) e Kerknet (in fiammingo) e – assicurano i vescovi – “la loro implementazione è in corso”. Saranno i responsabili delle singole parrocchie a decidere quando saranno pronti a riprendere le celebrazioni. “La sicurezza e la salute di tutti sono prioritarie”. Una delle misure più importanti nell’ambito di questa prima fase di deconfinamento per i culti è la limitazione a 100 partecipanti per celebrazione, a volte meno nelle piccole chiese. I vescovi rivolgono un ringraziamento ai fedeli delle comunità cattoliche “per la comprensione e la pazienza manifestata durante questo lungo periodo in cui non abbiamo potuto celebrare insieme nelle chiese; per le alternative creative ricercate e implementate spontaneamente via radio, televisione e attraverso le numerose live streams; per la preghiera individuale a casa, in chiesa, in una cappella di campagna e in tanti altri luoghi; per lo scambio di preghiere” e la cura per gli altri “espressa da una telefonata, un’e-mail, una cartolina, un WhatsApp, una visita nel rispetto della distanza, un aiuto offerto spontaneamente; e soprattutto per la vicinanza mostrata a coloro che hanno perso una persona cara o che sono stati colpiti dal virus. Per molte settimane non siamo stati in grado di celebrare insieme nelle nostre chiese, ma i nostri legami profondi hanno cercato e trovato molti altri modi per esprimersi”.