In un momento storico in cui i discorsi d’odio riescono a trovare terreno fertile soprattutto fra gli adolescenti, sperimentare una nuova pratica calcistica come mezzo per promuovere l‘inclusione sociale è più che mai un imperativo. Il progetto “Dialect – Sconfiggere la polarizzazione: costruire comunità fondate sul rispetto reciproco attraverso il calcio” coinvolge i giovani di quattro Paesi europei – Italia, Grecia, Serbia e Ungheria – usando il calcio come strumento per promuovere i diritti umani e combattere l’intolleranza e la xenofobia.
In Italia il progetto si svolgerà sul territorio della Città metropolitana di Napoli e coinvolgerà 150 adolescenti, con background migratorio e non, che parteciperanno a un torneo itinerante dall’area nord della città al centro storico, passando per la periferia occidentale, all’area Flegrea fino al litorale Domizio.
Grazie alla metodologia innovativa Football3 i ragazzi e le ragazze verranno aiutati a sviluppare il fair play promuovendo uguaglianza e rispetto. In Football3 non ci sono arbitri e allenatori e le regole del gioco vengono discusse e concordate insieme dalle squadre in collaborazione con giovani mediatori e mediatrici di comunità. Vince chi ottiene più punti in base alle regole e non in base al numero dei gol segnati.
La stessa metodologia consentirà ai rappresentanti della società civile e degli enti locali di identificare e contrastare forme di discriminazione e intolleranza. Le famiglie, insieme agli educatori e ai rappresentanti istituzionali, saranno coinvolte in una ricerca sulla percezione della connessione esistente tra attività sportiva giovanile e diffusione dei discorsi d’odio e verranno formati 10 giovani mediatori e mediatrici di comunità che potranno sviluppare le loro capacità di risoluzione di conflitti diventando un punto di riferimento tra pari.
“Dialect diffonde il messaggio del calcio per tutte e tutti, privo di retoriche estremiste e discriminanti. Giovani protagonisti e protagoniste impareranno a giocare in modo diverso sperimentando nuove capacità di risoluzione dei conflitti. Inoltre, l’obiettivo è anche quello di riunire adolescenti e famiglie, organizzazioni della società civile, associazioni sportive, autorità municipali e pubbliche per creare una forte rete in grado di costruire una nuova idea di comunità inclusiva”, afferma Daniela Capalbo, project manager Dialect per ActionAid Italia.
Dialect è cofinanziato dal Programma diritti, uguaglianza e cittadinanza 2014-2020 dell’Unione europea. In Italia è promosso da ActionAid, in Grecia da ActionAid e dal Centro nazionale per la ricerca sociale, in Ungheria da Otlalom Sport Association, in Serbia da Football Friends e si svolge in collaborazione con Streetfootballworld in Germania e Melissa Network in Grecia.