“Caro Alfonso, non temere! Se avrai fede, nonostante le prove, Dio manderà sempre il suo angelo a strapparti da tanti ‘Erodi’, da tante catene e da tanti pericoli, e tu sarai nella gioia. Ma la gioia di seguire il Signore ha un prezzo, i santi apostoli l’hanno pagato. L’altare che stai per salire è altare di immolazione”. Così l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il card. Gualtiero Bassetti, nell’omelia della Messa durante la quale ieri ha salutato l’ordinando sacerdote Alfonso Liguori, nella cattedrale di San Lorenzo. “Sappi, figlio carissimo, che, come disse mamma Margherita al figlio don Bosco il giorno della sua ordinazione, ‘essere prete vuol dire cominciare a soffrire’. Ti dico queste cose non per farti paura, ma perché nutro nei tuoi confronti stima e fiducia”, ha aggiunto il porporato. Che ha rivolto anche un altro messaggio al neo sacerodote: “E se tu dovessi trovarti un giorno, come Pietro e gli altri discepoli, rallentato nel seguirlo a causa dei tuoi limiti, non perderti d’animo: confida in Gesù che ti ha scelto e nella forza dello Spirito”.
Nelle parole del cardinale un monito: “Carissimo Alfonso, non mancheranno le critiche, le opposizioni e anche le persecuzioni. Ma nella prova non avere paura! Come a Paolo, anche a te il Signore sarà vicino e ti darà forza”, è l’incoraggiamento dell’arcivescovo. Poi, il presidente della Cei ha indicato un’altra condizione: “Quando si crede di essere soli, si può essere certi che, fra coloro che formano il corpo di Cristo, vi è qualcuno che prega per chi è nella prova. Soprattutto, caro Alfonso, è proprio in questo giorno, che possiamo dire che la preghiera della Chiesa è specialmente per te, per il tuo sacerdozio, per il ministero che sarai chiamato ad esercitare, per la tua fedeltà e la tua perseveranza”.