Oltre duemila intenzioni di preghiera. Sono quelle inviate dai fedeli dell’arcidiocesi di Santiago del Cile, attraverso il proprio canale Facebook, e fatte proprie dall’arcivescovo, mons. Celestino Aós, durante la messa da lui presieduta venerdì scorso. Un’iniziativa che si è ripetuta per la seconda settimana consecutiva.
Si è dunque pregato per numerose persone defunte, malate, per le loro famiglie o per altre intenzioni legate all’attuale situazione di pandemia, che sta colpendo duramente il Cile, terzo Paese latinoamericano per numero di contagi (275.999) e quarto per numero di vittime (5.575).
Durante l’omelia l’arcivescovo, sulla base delle letture del giorno, ha proposto una riflessione sull’importanza di riconoscere il peccato nelle nostre vite e di chiedere continuamente perdono a Dio. In tal modo, “si produce il miracolo e la grazia di Dio entra in noi ci purifica e ci glorifica”. E accade, così, che nel momento della morte “c’è la certezza che il peccato commesso in vita è eliminato e che la grazia di Dio mi purifica e mi risuscita”.