“Il momento drammatico che sta vivendo il Paese richiede una maggiore disponibilità e generosità”. È quanto sostiene il Comitato permanente della Conferenza episcopale cilena (Cech), in un messaggio diffuso ieri, di fronte all’aumento dei contagi, ormai quasi 110mila. Il Cile, dunque, “si aspetta, in particolare dalle autorità politiche e dai leader sociali, la volontà e l’impegno per raggiungere un patto sociale per il bene comune, che consenta di generare condizioni a favore di tutti gli abitanti del nostro Paese, in particolare i più esclusi”. Ed è necessario “mettere da parte interessi privati per raggiungere un accordo il cui obiettivo è reindirizzare le risorse dello Stato per sostenere coloro che soffrono, per il tempo che sarà necessario”.
Il messaggio prosegue invitando tutti i cittadini alla solidarietà, dando il proprio appoggio “alle innumerevoli campagne solidali” avviate nel Paese, e al rispetto delle regole date dalle autorità. I presuli ringraziano, poi, coloro che lavorano in ambito sanitario e assistenziale. E concludono: “Non perdiamo mai il centro di ciò, che deve essere la priorità di tutti: la vita e la dignità di ogni persona. Coloro che sono morti a causa di questa malattia, le loro famiglie, le persone infette e a rischio, le case, in cui mancano cibo e fonte di lavoro, sono molto più che numeri. Verso tutte queste famiglie, dirigiamo la nostra espressione di vicinanza e speranza nel Signore”.