Usa: 150 organizzazioni chiedono aiuti per gli studenti a basso reddito nelle scuole non pubbliche

(da New York) Oltre 150 organizzazioni interreligiose e della società civile hanno invitato il Congresso degli Stati Uniti a fornire immediatamente aiuti a beneficio degli studenti a basso reddito nelle scuole non pubbliche. Anche il vescovo Michael C. Barber, presidente del Comitato per l’educazione cattolica della Conferenza episcopale Usa, ha aderito alla coalizione dichiarando lo stato di emergenza per oltre 100 scuole cattoliche che nelle ultime settimane hanno annunciato la chiusura. Altre centinaia, poi, si trovano ad affrontare un futuro incerto dovuto alle perdite economiche associate alla crisi post Covid-19. Molte di queste scuole, infatti, sono sostenute dalle collette delle messe, ma la chiusura per mesi delle parrocchie ha fatto venir meno un sostegno finanziario importante che consente anche alle famiglie di medio e basso reddito di scegliere una scuola cattolica per l’istruzione dei figli senza dover affrontare un costo oneroso. “L’educazione cattolica è parte integrante dell’esperienza americana ed è stato un mezzo per sollevare molti dalla povertà”, ha dichiarato mons. Barber, spiegando che la difficoltà economica in cui sono incorse le famiglie non consente di pagare neppure un livello minimo di tasse e questo causerà la chiusura di parecchi istituti. Nella lettera indirizzata al Congresso si chiedono finanziamenti di emergenza per borse di studio dirette alle famiglie di basso e medio reddito per consentire l’iscrizione nelle scuole private e si suggerisce l’emanazione di un nuovo credito d’imposta federale sulle donazioni a organizzazioni che concedono borse di studio. Il numero di iscritti nelle scuole cattoliche, per l’anno accademico in corso, è di 1.737.297 alunni, distribuiti in 6.183 istituti. Le minoranze razziali rappresentano il 21,8% degli iscritti, mentre il 19,1% degli studenti si dichiara non cattolico.

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