Santi Pietro e Paolo: per la prima volta la delegazione del Patriarcato ecumenico non parteciperà alla messa di Papa Francesco a causa del Coronavirus

Non ci sarà nessuna delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli alla celebrazione in Vaticano dei Santi apostoli Pietro e Paolo. È il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, a spiegarlo in una lettera a Sua Santità Bartolomeo I. “Come sapete – si legge nel messaggio giunto al Sir da fonti del Patriarcato – a causa della situazione che si è sviluppata con la pandemia da Covid-19, si sono introdotte restrizioni alle celebrazioni liturgiche di Papa Francesco, per contenere la diffusione del virus. Per questa ragione, in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo, Papa Francesco presiederà la celebrazione della Messa nella Basilica di San Pietro in conformità con queste restrizioni, senza purtroppo, la vasta partecipazione di fedeli, come è avvenuto per il Triduo pasquale”. Il cardinale conclude la sua lettera esprimendo la speranza che “la infinita Misericordia di Dio ci faccia superare questa inedita situazione” e che “possano riprendere i nostri regolari contatti e relazioni dopo l’estate”. E’ la prima volta che una delegazione non possa partecipare alla festività dei Patroni. Lo scambio delle delegazioni tra il Patriarcato ecumenico e la Santa Sede avviene infatti in occasione delle rispettive feste dei Santi Patroni, il 29 giugno a Roma per i Santi apostoli Pietro e Paolo e il 30 novembre a Istanbul per Sant’Andrea apostolo. Questo scambio è il segno di una crescente fraternità tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli che si è sviluppata dallo storico incontro del 1964 tra Paolo VI e il Patriarca Atenagora, a Gerusalemme.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori