Complessivamente 1.039 sono state le persone censite nel 2019 dal Centro di ascolto di cui 250 con cittadinanza italiana, mentre nel 2018 erano 1.015 (251 gli italiani). Lo segnala il rapporto sulle povertà nell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, curato dall’osservatorio della Caritas diocesana, dal titolo “Siamo tutti chiamati a remare insieme”, presentato stamani. La difficoltà occupazionale, insieme a quella economica, abitativa, familiare, di migrazione/immigrazione e di salute, sono le principali cause di povertà degli utenti che nell’ultimo anno si sono recati al Centro d’ascolto diocesano. Durante il lockdown, tra marzo e aprile, sono state circa 120 le persone che in passato non si erano mai rivolte al Centro, ma che hanno richiesto aiuto. Sono stati, invece, 400 gli accessi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente all’Emporio “Tabgha” di Perugia città. Aumentato anche il numero dei pasti distribuiti quotidianamente dal “Punto di ristoro sociale San Lorenzo”, tra marzo e maggio 2020, passati da 75 ad 87. Si è reso necessario “orientare e consigliare le persone tra le tante misure di sostegno al reddito individuate dai decreti legge e fornire informazioni e chiarimenti in merito ai Dpcm”, informa la Caritas. “Rimane costante il bisogno di un sostegno economico per il pagamento di utenze domestiche e affitto. Per aumentare la disponibilità degli operatori all’ascolto, si è attivata una linea telefonica mobile reperibile anche negli orari di chiusura degli uffici”.