“Aiutare i credenti a prendere consapevolezza che l’impegno per la questione ecologica è parte integrante della vita cristiana”. E’ uno dei compiti della catechesi, secondo il nuovo Direttorio per la catechesi presentato oggi in sala stampa vaticana. “Ascoltare il grido della terra, che è strettamente connesso con il grido dei poveri”, l’imperativo del testo, sulla scia del magistero di Papa Francesco e dei suoi predecessori: “L’opzione o amore preferenziale per i poveri è una forma speciale di primato nell’esercizio della carità che tocca la vita di ciascun cristiano. E’ una categoria teologica prima che culturale, sociologica, politica”. In quest’ottica, la catechesi deve “educare alla povertà evangelica e ad uno stile di vita sobrio” e favorire nei fedeli alcuni atteggiamenti basilari: “rispetto per la dignità della persona, sostegno alla sua crescita, promozione della cultura della fraternità, sdegno per le situazioni di miseria e di ingiustizia”. La catechesi, inoltre, ricorda che “la povertà è una virtù che permette di usare correttamente i beni materiali, aiutando a vivere in modo libero e sano anche i legami e gli affetti”. La fede, infine, “non va vissuta come un fatto individuale, privo di conseguenze concrete sulla vita sociale”: “È parte integrante del cammino di approfondimento della fede la maturazione di una visione sociale e politica attenta all’eliminazione delle ingiustizie, alla costruzione della pace e alla salvaguardia del creato, alla promozione di varie forme di solidarietà e sussidiarietà”, denunciando le “strutture di peccato che hanno un impatto negativo sul tessuto sociale e sull’ambiente”. “Agire per il bene comune, sia nella sfera della propria quotidianità che, a scala più ampia, nell’impegno sociale e politico più diretto”, l’altro imperativo. Nell’ambito del lavoro, infine, la catechesi “dovrà illustrare il nobile significato dell’impegno umano nel mondo; sostenere la testimonianza cristiana nel luogo di lavoro; aiutare i fedeli a essere fermento di riconciliazione nelle situazioni conflittuali; incoraggiare l’impegno per l’umanizzazione del lavoro; sollecitare la difesa dei diritti dei più deboli”.