È di sette morti, 2mila case e 55 scuole danneggiate il bilancio del terremoto di magnitudo 7,5 che martedì scorso, 23 giugno, ha colpito lo Stato messicano di Oaxaca e in particolare la Sierra Sud. Sono crollati anche gli impianti di drenaggio di Juchitán ed El Espinal. I dati sono forniti dalla Caritas messicana. A Oaxaca de Juárez e dintorni sono stati danneggiati 51 monumenti storici, quattro zone archeologiche (Mitla, Dainzú, Lambityeco e Yagul) e quattro chiese. A Córdoba (Stato di Varacruz) è stata nuovamente danneggiata, dopo il 2017, la chiesa di Cosco. Sono sei, invece, i templi che hanno riportato danni significativi a Città del Messico.
Il sisma ha avuto il suo epicentro 23 chilometri a sud di Crucecita (Oaxaca), sulle coste di Huatulco. Sulla base di informazioni ufficiali e della rete delle diocesi inserite nel progetto di riduzione del rischio, su cui stanno lavorando insieme Caritas e Croce Rossa, si segnalano danni considerevoli nelle comunità della Sierra meridionale di Oaxaca e nel centro medico di San Juan Otzolotepec, nonché nella località di Santa Catarina del Xanaguia, nello stesso comune.
La Caritas fa presente che “la situazione attuale, in Oaxaca, è aggravata dall’emergenza sanitaria Covid-19 e dal confinamento”; inoltre, ci sono segnalazioni di incidenti dovuti ad alcuni conflitti, come quello accaduto nella comunità di San Mateo del Mar, dove c’è una chiusura temporanea della stessa, dopo l’uccisione di quindici persone. Dalla Caritas arriva l’invito alla generosità per aiutare le comunità colpite.