Il nuovo libro dello storico Josef Gelmi analizza la controversa figura di Alois Pompanin (1889-1966), vicario generale dell’allora diocesi di Bressanone con l’ombra di un impegno quasi fanatico per l’opzione a favore del Reich tedesco. Nel corso della presentazione oggi a Bolzano, il vescovo Ivo Muser ha sottolineato tra l’altro che il volume “aiuta a porsi in modo sensibile, attento e critico anche verso le tendenze di oggi”. Il 25 giugno 1940, esattamente 80 anni fa, il principe vescovo di Bressanone Johannes Geisler e il vicario generale Alois Pompanin optarono per la Germania nazista, mentre la maggioranza del clero si pronunciò contro l’esodo. Il volume è in lingua tedesca ed è intitolato “Un capitolo buio nella storia della Chiesa in Sudtirolo” (edito da Weger). L’autore Gelmi ha ricordato la figura del vicario Pompanin, definito una mente brillante e versatile, e ha illustrato il periodo storico in cui visse, culminato nella scelta del vicario e del vescovo di optare per Hitler, “uno shock per i Dableiber e uno schiaffo al Papa“. Pompanin resse l’allora diocesi di Bressanone con pugno di ferro fino al 1952, ha ricordato Gelmi, quando con la morte del vescovo Geisler finì la sua era. Il vescovo Gargitter, infatti, su posizioni diametralmente opposte, non lo confermò nell’incarico. Nella sua esistenza, ha osservato Gelmi, “il vicario non analizzò mai criticamente il suo operato”. Il volume affronta questo periodo in oltre 400 pagine riccamente illustrate e con 850 note che richiamano a importanti e anche inediti documenti. Nel suo intervento il vescovo Ivo Muser ha rimarcato che dimenticare o travisare la storia non contribuisce alla sua elaborazione e alla riconciliazione. “L‘opera del professor Gelmi – ha aggiunto il vescovo – aiuta a porsi in modo sensibile, attento e critico anche verso le tendenze di oggi. Auspico che la storia resti sempre una maestra di vita”. Anche il vicario generale Eugen Runggaldier ha ringraziato l’autore “per un libro esaustivo che in modo oggettivo offre risposte a tante domande. C’è ancora molto da fare per elaborare quel periodo storico e questo volume è un importante passo avanti”.