Prende il via domani “La Bottega delle Idee”, un cantiere civico per cominciare a disegnare lo scenario di Bologna 2021. Dopo lo stop di marzo, dovuto all’emergenza sanitaria, domani alle 18 all’Istituto Veritatis Splendor di via Riva di Reno 57 si ritroveranno in presenza una sessantina di persone, nel rispetto delle norme di sicurezza. Altri si collegheranno online dalla pagina Facebook “La Bottega delle Idee per Bologna”. “Abbiamo avuto molte adesioni – dice Filippo Diaco, presidente delle Acli bolognesi, tra gli organizzatori della manifestazione –. Con noi ci saranno rappresentanti delle Istituzioni, aderenti e simpatizzanti di diversi partiti politici, membri della cosiddetta ‘società civile’, ma anche cittadini comuni”. Lo scopo? “Fare proposte concrete per il futuro della nostra città, in vista delle elezioni 2021”, spiega Diaco. I presenti saranno guidati da alcuni tecnici, esperti su vari temi quali le politiche di welfare e familiari, l’economia, il lavoro, l’impresa: tra i relatori ci saranno, infatti, Stefano Zamagni, economista, Gianluigi Bovini, statistico e demografo, Giuseppe Torluccio, docente di Economia dell’Università di Bologna e vice presidente di Fondazione Grameen Italia, e Marco Marcatili, responsabile Sviluppo di Nomisma. “Vogliamo costruire un percorso, aperto alla partecipazione ‘dal basso’ – aggiunge Diaco –, che sia però molto concreto e ricco di contenuti di qualità”. Un gruppo di associazioni cattoliche bolognesi, guidate dalle Acli, per le amministrative del 2016 e, poi, per le elezioni regionali di quest’anno aveva aperto la strada, producendo documenti che erano poi stati parzialmente inseriti nei programmi elettorali dei candidati. Questa volta, però, la partecipazione è allargata ad altre forze civiche e moderate. È presto per dire se da questo percorso nascerà una lista elettorale, che esprima un candidato a sindaco: “Come dice il nome, vogliamo prima di tutto proporre le nostre idee, offrire contenuti e riflessioni a disposizione di tutti gli amministratori. Noi, che veniamo dalle associazioni, dalla società civile, abbiamo il polso dei bisogni dei cittadini forse più di chi ci amministra. Vogliamo mettere a disposizione la nostra esperienza, esprimendo valori comuni quali la partecipazione democratica, la tutela delle famiglie, delle persone più fragili come anziani, disabili, bambini, la promozione di un’economia etica e sostenibile, anche dal punto di vista ambientale, di una fiscalità più equa, sostenendo il diritto al lavoro, come pilastro della dignità delle persone”, conclude Diaco.