Coronavirus: Johns Hopkins University, 9 milioni di casi, 477mila morti. La situazione peggiora in Usa, America Latina, Russia e India
Più di 9,2 milioni di casi e 477mila morti nel mondo per il Coronavirus, secondo gli ultimi dati della Johns Hopkins University. Gli Usa sono al primo posto sia per numero di contagi (2.347.022) che per decessi (oltre 121mila), seguiti dal Brasile (1.145.906 casi e 52.645 morti). Per numero di casi seguono Russia (598.878), India (456.183), Regno Unito (307.682), Perù (260.810), Cile (250.767), Spagna (246.752), Italia (238.833) e Iran (209.970). Tra i Paesi con maggior numero di decessi, invece, secondo i dati della Johns Hopkins, dietro Stati Uniti e Brasile ci sono la Gran Bretagna con 43.011 morti, l’Italia con 34.675 e la Francia con 29.723. Si registra in particolare una forte impennata nelle ultime 24 ore in America latina dei morti per la pandemia da coronavirus che hanno raggiunto quota 100.176 (+2.632), per oltre la metà registrati in Brasile. Gli Stati Uniti hanno invece registrato quasi 800 nuovi decessi per coronavirus nelle ultime 24 ore. In alcuni primi focolai dell’epidemia, come New York, la situazione è migliorata, ma diversi Stati nel sud e nell’ovest del Paese stanno registrando un aumento del numero di casi positivi. Il Texas, che ha iniziato precocemente il suo deconfinamento all’inizio di maggio, ha registrato martedì 5mila nuove infezioni. Quasi la metà dei 50 Stati americani ha registrato un aumento del numero di casi nelle ultime due settimane.
Cronaca: Roma, sei arresti. Le accuse: corruzione, truffa, falsa certificazione nella Pubblica amministrazione
I Carabinieri della Compagnia Roma Eur hanno eseguito un’ordinanza che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di 6 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione, truffa e falsa attestazione e certificazione. Dalle indagini sarebbero emerse irregolarità – scrive l’Ansa – nella trattazione delle pratiche di condono edilizio commesse da quattro dipendenti della Società “Risorse per Roma spa” appaltata dal comune di Roma per la gestione dell’Ufficio Condono, un funzionario del comune di Roma e un geometra, libero professionista, che avrebbero agevolato i privati richiedenti nell’approvazione delle pratiche in danno della Pubblica amministrazione. In particolare, i pubblici impiegati, avrebbero richiesto compensi in denaro dai privati che avevano in pendenza l’istruttoria di istanze di condono di immobili per aggirare la burocrazia, manovrando a loro piacimento le richieste per sanare violazioni edilizie e regolarizzare immobili abusivi.
Messico: terremoto nello Stato di Oaxaca. Almeno quattro vittime, notevoli danni a residenze private ed edifici pubblici
Sono almeno quattro le vittime accertate di una scossa di terremoto di magnitudo 7,5 della scala Richter che ha colpito ieri alle 10.29 (le 17.29 italiane) il Messico centro-meridionale, e in particolare lo Stato di Oaxaca, dove vi sono stati quattro morti, quattro feriti, e notevoli danni a residenze private ed edifici pubblici. Il Servizio sismologico nazionale (Ssn) precisa che l’epicentro del terremoto, che ha coinvolto almeno sei Stati ed è stato avvertito chiaramente a Città del Messico, è stato localizzato vicino a La Crucita. César Alberto Narváez, capo dell’Unità della Protezione civile di Oaxaca, ha indicato che il sisma è stato seguito da molte decine di repliche di magnitudo molto minore. Da parte sua l’Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica (Noaa) degli Stati Uniti ha diffuso subito dopo l’evento un allarme tsunami per Messico, Guatemala, El Salvador e Honduras, ritirandolo però alcune ore dopo.
Africa: ancora problemi per la “Grande diga della rinascita”. Mancano accordi tra Etiopia, Egitto e Sudan
Mentre nella regione si attende una stagione delle piogge particolarmente abbondante, sembra che si siano arenate un’altra volta le trattative per accordarsi su diversi punti riguardanti la gestione delle acque a valle della Grande diga della rinascita (Great Ethiopian Renaissance Dam – Gerd), la più grande d’Africa, costruita dall’Etiopia sul corso del Nilo Blu a pochi chilometri dal confine sudanese. Il primo ministro Abyi Ahmed ha recentemente dichiarato che la diga – la cui costruzione, affidata senza gara d’appalto all’italiana Salini, è iniziata nel 2011 – sarà finita nelle prossime settimane, nonostante la pandemia per il Covid-19 che inizia a farsi sentire nel paese (4.663 positivi e 75 morti i dati complessivi aggiornati al 22 giugno, con una forte crescita dei contagi e delle vittime negli ultimi giorni). La decisione, si legge su Nigrizia.it, è stata presa proprio per essere in grado di cominciare a riempire l’enorme invaso – che potrà immagazzinare fino a 74 miliardi di metri cubi di acqua – nel prossimo luglio. L’Egitto e il Sudan, a valle della Gerd, subiranno un notevole impatto nel flusso delle acque che raggiungono e attraversano i loro Paesi, e hanno fatto sapere che non possono accettare l’inizio dell’operatività della diga senza un accordo complessivo su tutti i punti ancora aperti.
Europa: ondata di caldo, temperature oltre i 35 gradi. Colpite Spagna, Francia, fino ai Paesi scabndinavi
Da poco usciti dal lockdown, molti europei sono stati assaliti dall’ondata di caldo che sta attraversando il continente, dalla Spagna fino alla Svezia, con temperature che si sono avvicinate ai 40°C. In Francia – scrive Euronews – i prossimi tre giorni dovrebbero essere i più caldi. Nell’esagono le temperature dovrebbero toccare i 35 gradi centigradi, dopo giorni abbastanza freschi, per questo periodo dell’anno. E a peggiorare la situazione c’è anche lo smog, che in grandi città come nella capitale, fa alzare la temperatura percepita. L’ondata di caldo coinvolgerà tutto il continente, da nord a sud, nessun Paese escluso: vale anche per Germania, Belgio, Paesi Bassi. La penisola iberica sarà in particolar modo colpita da questa massa d’aria caldissima di origine africana, che spingerà le temperature verso l’alto almeno fino a giovedì.