“Le dimissioni di 37mila neo-mamme sono un dato preoccupante. La tutela della maternità può e deve esplicitarsi in politiche di sostegno al ruolo genitoriale, in servizi di supporto e in una disciplina del lavoro che consenta una maggiore flessibilità nella gestione del tempo lavorativo”. Così Emma Ciccarelli, vice-presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, commenta i dati contenuti nella “Relazione annuale sulle convalide delle dimissioni e risoluzioni consensuali delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri” diffusa oggi dall’Ispettorato nazionale del lavoro. “L’utilizzo dello strumento dello smart-working in questi mesi, seppur in condizioni emergenziali, ci conferma che le donne hanno apprezzato questa modalità lavorativa, che può essere potenziata proprio nelle fasi più critiche del ciclo della vita familiare”, aggiunge Ceccarelli, sottolineando che “le donne non rinunciano al lavoro, se non ravvisano grosse criticità di conciliazione”.
Attraverso il Manifesto “Donne per le donne”, la voce delle donne del Forum famiglie, anche l’altra vice-presidente nazionale Maria Grazia Colombo si è espressa: “Il passaggio ad altre aziende, come viene evidenziato, è secondo me il dato più interessante, perché dice della ‘ricerca’ continua che la donna fa per trovare un posto di lavoro ‘conciliante’, perciò non si tratta di una scelta professionale interessante, ma semmai di una scelta che parta prima di tutto dall’esigenza familiare”. “Il nostro, al momento, è un Paese lavorativo che si pone contro la famiglia”, denuncia Colombo, secondo cui “per contrastare questa drammatica tendenza servono più aziende family-friendly”.