Un invito a “ripensare le nostre città per il futuro” perché nei prossimi anni si “richiederà da parte di tutti, a cominciare da chi ha responsabilità amministrative come da chi è protagonista della vita economica e di quella culturale, una chiara visione di ciò che realmente conta e costituisce la sostanza della vita, personale e sociale”. Lo scrivono i cardinali Angelo Bagnasco (amministratore apostolico di Genova) e Giuseppe Betori (arcivescovo di Firenze) insieme a mons. Cesare Nosiglia (arcivescovo di Torino) in una lettera congiunta diffusa in occasione della solennità di San Giovanni Battista “patrono delle nostre tre città e dei loro abitanti”. I tre pastori sottolineano che “abbiamo di fronte a noi un grave compito per il rilancio della vita sociale ed economica delle nostre città” e chiedono che tale rilancio “sia animato da una chiara visione della dignità della persona, della centralità della famiglia, del riconoscimento del diritto al lavoro per tutti, della valorizzazione delle realtà della società civile in un’ottica di sussidiarietà, della ricerca del bene comune avendo particolare attenzione per i più deboli, facendosi carico gli uni degli altri”. Nel messaggio si sottolinea la fedeltà alla verità del Battista. “In questo periodo di pandemia – si legge – abbiamo avuto testimonianze splendide di fedeltà alla verità e alla dignità della persona umana” come “i medici, gli infermieri, i volontari e quanti sono stati chiamati ad assistere i malati, purtroppo in molti casi fino all’ultimo respiro”. Infine, l’invito è di saper tornare all’essenziale: “Oggi, quando alle porte delle mense delle nostre Caritas bussano sempre più persone – spesso giovani, che hanno perso il lavoro, che non sanno come sfamare i propri figli –, dobbiamo avere la forza di ritrovare l’essenziale, proprio come il Battista”.