“È un momento particolare per la comunità di Mondragone, già segnata da difficoltà, problemi e ritardi. Veniamo da un periodo durissimo dove solo l’attenzione, la prudenza, la collaborazione, hanno creato le condizioni giuste per affrontare l’emergenza Covid-19. La notizia di questo focolaio generatosi in questi giorni non deve indurci allo sconforto o ad atteggiamenti xenofobi, ma deve aiutarci a costruire una sensibilità comunitaria che sappia rispondere alle urgenze”. Lo scrive il vescovo di Sessa Aurunca, mons. Orazio Francesco Piazza, in un messaggio alla comunità di Mondragone, dove si sono registrati una trentina di casi positivi al coronavirus e dove, di conseguenza, la Regione ha messo in isolamento gli ex palazzi Cirio nei quali si è sviluppato il contagio e vivono molte famiglie, in gran parte bulgare.
Il presule si appella “alla sensibilità di tutti i mondragonesi: parroci, istituzioni, fedeli. Conosco la vostra sensibilità, generosità e disponibilità. È importante in questo momento far emergere il meglio di voi stessi. Non sono utili le umoralità e le reazioni che distruggono il tessuto sociale. Solo la comunione ecclesiale e la coesione sociale sono la risposta per indirizzare ogni sforzo delle istituzioni, del volontariato, degli attori sanitari verso una opportuna risoluzione. Ci sono vite in gioco: ed ogni uomo aldilà del colore, della nazionalità, della cultura è figlio prezioso agli occhi di Dio. Come sempre di fronte ad ogni vita dobbiamo disporre il cuore al senso di responsabilità e di solidarietà”.
Mons. Piazza conclude: “Oggi la Chiesa ricorda la figura di San Giovanni Battista, patrono della vostra Collegiata. È stato il facilitatore del Messia, anche voi siate facilitatori di comunione e coesione per una qualità di vita e di fede che io conosco e vi riconosco e che ora deve entrare in gioco per creare le condizioni opportune con cui affrontare quest’ultima emergenza”.