“Ancora una ennesima triste storia di sfruttamento. La Procura della Repubblica di Paola svela uno spaccato di violazioni dei diritti umani”. Lo afferma Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Jonio a proposito di un nuovo episodio di caporalato, “un intreccio perverso illegale di affarismo spietato e di vero e proprio fenomeno di razzismo”. “Una pratica odiosa che mina alle fondamenta della dignità delle persone, nonostante ci sia una buona legge. Ma non possiamo continuare – aggiunge Garofalo – a tollerare queste vicende, ed è per questo che occorre rafforzare ulteriormente la normativa vigente per contrastare il caporalato e insistere nel difendere i diritti dei lavoratori”. Osservando che “la legge c’è, ma la regola decisiva resta una retta presa di coscienza da parte di tutti”, il presidente del Centro La Pira richiama alla responsabilità e a rispettare “la dignità delle persone, in particolare, dei migranti, dei richiedenti asilo e rifugiati, giunti nel nostro paese, che vorrebbero solo avere la possibilità di ricostruire le proprie vite, interrotte da guerre e persecuzioni”. “Vittime da tutelare e proteggere, come previsto dalla Costituzione Italiana e dalle normative nazionali, europee e internazionali”.