(Bruxelles) Per il secondo anno di fila l’Unione europea supera gli Stati Uniti nel campo dell’innovazione globale, ma segna ancora il passo rispetto ai big: Corea del Sud, Australia, Giappone. I risultati emergono dal “Quadro europeo di valutazione dell’innovazione 2020” (i dati sono riferiti al 2019), reso noto oggi a Bruxelles. La Commissione Ue evidenzia le “opportunità di coordinare meglio le politiche di innovazione dell’Ue”, la necessità di “aiutare l’Europa a migliorare la sua competitività globale e rafforzare il ruolo chiave svolto dall’innovazione nel superare la pandemia di coronavirus”. Thierry Breton, commissario per il mercato interno, dichiara: “Il Quadro di valutazione di quest’anno mostra che l’Ue è già un buon posto per fare innovazione, ma dobbiamo intensificare ulteriormente gli sforzi in tutta l’Unione per trovare soluzioni globali per contenere il virus e allo stesso tempo aiutare la ripresa dell’Europa dalla crisi”. Il Quadro di valutazione esamina una serie di parametri legati soprattutto alla ricerca e all’innovazione economica, come ad esempio la ricerca applicata all’industria, gli investimenti nella ricerca, la proprietà intellettuale, l’innovazione dei processi nelle piccole e medie imprese. In cima alla classifica europea ci sono Paesi leader nell’innovazione: Svezia, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Lussemburgo. Seguono i “forti innovatori”, come ad esempio Belgio, Germania e Francia. Quindi, sotto la media Ue, gli “innovatori moderati”: Spagna, Cipro, Italia (diciottesima su 27), Polonia, Slovacchia. In fondo alla classifica Bulgaria e – ultima – Romania.