“Siamo in un limbo. Non si può più parlare onestamente e concretamente di soluzione ‘Due Popoli Due Stati’ che diventa, tecnicamente, sempre più difficile. Se poi l’annessione (di zone della Cisgiordania e della Valle del Giordano da parte di Israele, ndr.), come pare, verrà effettuata sarà una situazione irreversibile”. Lo ha detto oggi l’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, nel corso della diretta Facebook e YouTube, “La comunità cristiana di Terra Santa, tra assenza di pellegrini, difficoltà economiche e desiderio di risollevarsi”, organizzata dal Commissariato di Terra Santa del Nord Italia e dalla testata Terrasanta.net nell’ambito del ciclo di incontri “Finestre sul Medio Oriente”. Dialogando con Giuseppe Caffulli, direttore di Terrasanta, e padre Francesco Ielpo, commissario di Terra Santa per il Nord Italia, mons. Pizzaballa, ha dichiarato che “non è nemmeno realistico parlare di uno Stato con due popoli di uguali diritti perché si sa bene, qui, che non sarà possibile. Parlare di pace, di negoziati, all’interno della società sia palestinese sia israeliana non è molto realistico. Nello stesso tempo non sappiamo nemmeno noi (Chiese locali, ndr.) cosa dire. Fare i soliti proclami di pace, richiami ai negoziati, lascia il tempo che trova. Non siamo ancora riusciti a trovare una narrativa, un discorso nuovo, significativo, legato alla situazione reale con delle prospettive chiare. Siamo in una fase di limbo. Bisogna capire cosa succederà”.